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martedì 3 luglio 2012

Cervelli in fuga


E’ il titolo di una nuova rubrica periodica con la quale commenteremo le “perle” più luminose della politica nostrana.

Elsa e la Costituzione.
Dopo le lacrime di coccodrillo e il pasticcio sul numero degli esodati, ennesimo scivolone, ancora più rovinoso, del ministro del Welfare Elsa Fornero. Ad un’intervista al WSJ[1] ha dichiarato che “il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio”. L’infelice e improvvida dichiarazione si commenta da sola. Per rinfrescare la memoria alla sig.ra ministro ricordiamo che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”[2] e che “la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettive questo diritto”[3].
Urge un ripasso della Costituzione. Rimandata a settembre.

Debora e la storia d’Italia.
Debora Serracchiani, giovane europarlamentare del Pd, si è detta favorevole all’alleanza tra Pd e Udc. D’altronde, ha affermato, “il Pci e la Dc, insieme, fecero leggi come quella sul divorzio o sull’aborto”. Come? Il Pci e la Dc? Convinti che non sia andata così, per scrupolo, abbiamo controllato sui libri di storia. La legge sul divorzio si deve principalmente al Partito Socialista Italiano[4]. La Dc  votò contro e raccolse le firme per il referendum abrogativo. Indetto il referendum, solo il Psi e i Radicali, tra i partiti che l’avevano votata in Parlamento, fecero una massiccia campagna elettorale a favore del NO (che poi vinse nettamente). Il Pci, per non irritare il Vaticano e convinto che il NO avrebbe perso, si tenne opportunisticamente in disparte. La legge sull’aborto è invece una battaglia vinta dai Radicali. Anche in questo caso il Pci si limitò a votare a favore in Parlamento mentre la Dc votò contro. Suggeriamo alla Serracchiani di studiare approfonditamente la storia dell'Italia. Nel frattempo, bocciata senza appello!

Nicola e Tonino. I ricatti della strana coppia.
Sempre a proposito dell’alleanza Pd-Udc. Nichi Vendola e Tonino Di Pietro spaventati di rimanere ai margini di una futura coalizione di centrosinistra, lanciano ricatti e ultimatuma al Pd. “Non mi interessa un’alleanza tra Pd e Udc. Io mi siedo a parlare con il Pd solo se c’è anche Di Pietro” ha dichiarato Vendola. Una strana coppia, Vendola e Di Pietro. Il primo ha ripetuto come un mantra ossessivo di volere le primarie di coalizione per poi tirarsi clamorosamente indietro e continua a non chiarire con quali alleanze vuole correre alle elezioni. Il secondo ogni giorno non risparmia critiche feroci al Pd ma vuole ripartire dalla “foto” di Vasto. Nel frattempo, Beppe Grillo e il M5S ringraziano per la straordinaria e gratuita campagna elettorale a favore che questo litigioso centrosinistra gli sta facendo. Autolesionisti.

Umberto e l’orgoglio padano.
Una fine ingloriosa. Ormai sul viale del tramonto, messo definitivamente da parte con la carica simbolica di presidente del partito, per l’ultima volta Umberto Bossi ha provato a scaldare gli animi, al congresso della Lega, senza riuscirci. “La Lega non ha rubato niente, i farabutti sono i romani, non i padani”. Un pessimo e vergognoso canto del cigno. Penoso.



[1] Wall Street Journal
[2] Art.1 comma 1 Cost.
[3] Art.4 comma 1 Cost.
[4] con la presentazione, nel 1965, di un progetto di legge del deputato Loris Fortuna,  integrato da un altro progetto di legge del deputato liberale Antonio Baslini, prima di venire approvata il 1° dicembre 1970. E’ conosciuta anche come legge Fortuna-Baslini.

5 commenti:

Pasquino ha detto...

Riflettendo sulle affermazioni della sempiridente Debora Serracchiani mi rendo conto che le nuove leve del nostro Parlamento più che in malafede, come pensavo prima, sono semplicemente......IGNORANTI !!!!!

PSI Genzano ha detto...

Affermare che la Dc ha fatto le leggi sul divorzio e sull'aborto, denota non solo ignoranza "politica" ma anche l'ignoranza della cultura sociale del nostro paese. Di allora e di oggi, visto che entrambe le questioni, soprattutto l'aborto, sono ancora attuali.

Domenico ha detto...

SOprattutto perché, anche qualora fosse vera la cosa, una legge è fatta dal Popolo e per il Popolo; ergersi a paladini ed emancipatori sociali mi puzza un pochetto di presunzione ... quelli del " C'eravamo prima noi ..." o de "L'abbiamo inventato noi ... " si sa bene che fine hanno fatto ...

PSI Genzano ha detto...

Una critica finalmente! Caro Domenico, lo sanno tutti che il mondo cattolico, e tutti i partiti che allora come oggi ad esso si richiamano, erano, sono e lo saranno sempre contro il divorzio e l'aborto. Affermare il contrario, come ha fatto la Serracchiani, è indice di grande ignoranza della storia politica e sociale di questo paese. Il post era questo che voleva mettere in evidenza. E per farlo, abbiamo dovuto riportare ciò che allora successe. L'abbiamo fatto in maniera asettica e neutrale senza alcuna enfasi verso chi ha avuto il coraggio, l'intuizione, di iniziare quel cammino. E' parzialmente vero che le leggi vengono fatte per il popolo. Pensa a quella, recente, sulla depenalizzazione del reato di falso in bilancio. Non ci pare fatta per il popolo. La tua giovane età ti ha giocato un brutto scherzo. Difatti quelli che "si sa bene che fine hanno fatto" nel '70 e nel '74 (legge e referendum sul divorzio) erano solo dei giovani iscritti del Psi:sarebbero venuti alcuni anni dopo. Per chiudere, non ci pare di esserci erti a paladini di alcunché, quindi non crediamo tu possa accusarci di presunzione. La Storia, quella con la S maiuscola, non si può manipolare a proprio piacimento anche se, in Italia, c'è chi riesce a farlo benissimo. E non ci riferiamo solo all'ex Presidente del Consiglio. Soprattutto, la Storia non fa sconti ad alcuno. Ad maiora e grazie per i tuoi interventi.

Michele Cerasuolo ha detto...

Ho la vaga impressione, e lo dico con molta cordialità, che Domenico abbia fatto un po' di confusione. Noi socialisti,con altri, nel 70,74, abbiamo inteso garantire a tutti,anche a lui,il diritto di organizzare la propria vita in piena libertà,anche in un'ottica laica, senza sottostare necessariamente ai dettami, pur rispettabilissimi, della Chiesa e della morale cattolica. Nessuna presunzione,quindi, di ergersi ad"emancipatori sociali".