Eletto più volte consigliere comunale e, per una volta assessore provinciale al personale, ricoprì spesso incarichi di responsabilità e sfruttando i giusti canali, sempre nel pieno rispetto della legalità, si adoperò per migliorare e rendere stabile la precaria e in alcuni casi assente situazione lavorativa di molte persone, che altrimenti sarebbero state destinate, nei primi anni ’70, all’onorevole ma triste condizione di emigrante. Nel fare questo, il suo senso di onestà e giustizia lo portò a favorire quasi esclusivamente gente umile che non aveva ancora mezzi di sostentamento sufficienti per una vita dignitosa.
venerdì 25 ottobre 2013
Anniversario
Pierino Scelsi
(17 gennaio 1933 - 25 ottobre 1978)
Pierino,
semplicemente, così veniva chiamato e viene ricordato ancora oggi, a trentacinque anni
dalla sua prematura scomparsa, dagli addetti ai lavori di qua e di là dal
Bradano e da tutti i genzanesi. Nacque da una famiglia di commercianti nel freddo gennaio del 1933, in
una casa all’ombra di quel Palazzo De Marinis, sede municipale, che tanta parte
avrà nella sua vita. Conseguito il diploma magistrale, cominciò la sua opera
curando l’educazione dei fanciulli della prima infanzia, avvicinando e coinvolgendo, nello stesso periodo, gruppi di giovani adolescenti che indirizzava verso le attività ludico-creative afferenti al C.S.I. Grande trascinatore e uomo sanguigno qual'era, si tuffò ben presto nell'agone politico che lui sentiva quasi come una missione. Per essa rinunciò ad onori personali e financo alla cura dei suoi problemi fisici. Insieme al compagno Elio Salvatore cominciò ad organizzare la sezione genzanese del Partito Socialista che già contava, nella nostra zona, molti simpatizzanti. La sua però non fu solo un'organizzazione di facciata. Egli seppe coinvolgere ogni singolo iscritto alla vita politica, aiutandolo spesso a migliorare la propria condizione sociale.
Eletto più volte consigliere comunale e, per una volta assessore provinciale al personale, ricoprì spesso incarichi di responsabilità e sfruttando i giusti canali, sempre nel pieno rispetto della legalità, si adoperò per migliorare e rendere stabile la precaria e in alcuni casi assente situazione lavorativa di molte persone, che altrimenti sarebbero state destinate, nei primi anni ’70, all’onorevole ma triste condizione di emigrante. Nel fare questo, il suo senso di onestà e giustizia lo portò a favorire quasi esclusivamente gente umile che non aveva ancora mezzi di sostentamento sufficienti per una vita dignitosa.
Eletto più volte consigliere comunale e, per una volta assessore provinciale al personale, ricoprì spesso incarichi di responsabilità e sfruttando i giusti canali, sempre nel pieno rispetto della legalità, si adoperò per migliorare e rendere stabile la precaria e in alcuni casi assente situazione lavorativa di molte persone, che altrimenti sarebbero state destinate, nei primi anni ’70, all’onorevole ma triste condizione di emigrante. Nel fare questo, il suo senso di onestà e giustizia lo portò a favorire quasi esclusivamente gente umile che non aveva ancora mezzi di sostentamento sufficienti per una vita dignitosa.
Molte di queste persone esprimono ancora oggi, verso la sua persona, sentimenti di gratitudine e riconoscenza.
Altro chiodo fisso, per Pierino, fu la tutela degli
interessi del proprio paese che amava molto. Quante volte, con la sua Fiat 850,
si recava a Potenza per sfruttare ogni provvedimento, ogni legge della nascente
Regione Basilicata per favorire la crescita socio-economica di Genzano.
Ricordiamo le sue iniziative, alcune realizzate e altre non portate mai a
termine ma non certo per colpa sua: l’istituzione del Parco pubblico
provinciale, nei pressi della c.d. “Colonia”, nell’intento di preservare un
polmone verde dalla possibile e non tanto remota cementificazione sevaggia;l’istituzione di un poliambulatorio, nei pressi
dell’attuale Scuola Materna Statale; il progetto con tanto di plastico di una
piscina comunale, rimasto lettera morta dopo la sua scomparsa; e infine, come
non ricordare, l’evento che ha portato Genzano alle cronache nazionali:
l’emissione del francobollo, della serie “Fontane d’Italia”, sulla Fontana
Cavallina. E potremmo continuare con molti altri esempi.
Questo era Pierino
Scelsi: uomo di fatti e non di chiacchiere. E certamente molto avrebbe ancora
realizzato per rendere il suo paese migliore sotto tutti i punti di vista. A noi oggi non rimane che rammaricarcene e ricordarlo con grande affetto.
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