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venerdì 22 novembre 2013

Un'analisi politica delle elezioni regionali



Scorrendo i numeri delle elezioni appena svolte in Basilicata una cosa balza evidente agli occhi di chi vuol capire più che mugugnare: il trend.
Il trend della partecipazione sceso dal 62,8 % al 47,62 %, chiara indicazione di una disillusione delle nostre genti verso una classe politica regionale che non ha fatto nulla per farsi amare, e il trend dei vari partiti, anche di opposizione o antagonisti, come vezzosamente si fanno chiamare che, tutti o quasi in discesa, non hanno saputo approfittare delle defaillance di chi ha amministrato, seguendone le sorti .
Eppur si tratta di partiti stabilmente e fortemente presenti sulla  scena nazionale, con abnormi visibilità (e  grosse potenzialità clientelari) non certo ininfluenti.Un solo partito ha fatto registrare un trend in forte risalita, il P.S.I., balzato dal  4,80 circa  al 7,47 di questa tornata elettorale.
I motivi? Semplicemente due:

1)   La gente ha capito che questo piccolo partito cancellato dalla scena politica da fermenti pseudo- giustizialisti e da lotte intestine alla sinistra non era poi quel demonio che si voleva prefigurare. Le forze che lo hanno avversato, prefigurandone la totale scomparsa per prenderne il posto, non erano tutto sommato migliori. Si sono rivelate, anzi, addirittura peggiori: basta guardarsi intorno e dare un occhiata alla situazione sociale e politica nella quale viviamo per rendersene conto;

2)   La gente ha capito che i partiti devono portare avanti poche idee trasparenti e una progettualità comprensibile e facilmente realizzabile; devono fare fatti e non chiacchiere, e questo può avvenire solo se si può contare su persone nuove (il rinnovamento non è solo una bella parola con cui riempirsi la bocca!), motivate, coerenti con la propria storia politica, di provata fede e di innate capacità. 

Francesco Pietrantuono, di cui oggi ci troviamo a festeggiare l’elezione in consiglio regionale, è proprio una di queste persone, e non è il solo nel P.S.I. lucano, che ha ottenuto questi risultati anche e soprattutto grazie al grande lavoro svolto dal segretario regionale Livio Valvano.
Un giovane politico, Francesco Pietrantuono, con già alle spalle una notevole e fruttuosa esperienza amministrativa. A lui, ora neo eletto consigliere regionale della Basilicata, noi compagni di Genzano rivolgiamo gli auguri di buon lavoro, con la certezza che saprà onorare il proprio mandato e dare lustro al suo, anche nostro, partito. 

                                                     Michele Cerasuolo
                                              (Presidente PSI Genzano di Lucania)

venerdì 25 ottobre 2013

Anniversario

Pierino Scelsi
(17 gennaio 1933 - 25 ottobre 1978)

Pierino, semplicemente, così veniva chiamato e viene ricordato ancora oggi, a trentacinque anni dalla sua prematura scomparsa, dagli addetti ai lavori di qua e di là dal Bradano e da tutti i genzanesi. Nacque da una famiglia di commercianti nel freddo gennaio del 1933, in una casa all’ombra di quel Palazzo De Marinis, sede municipale, che tanta parte avrà nella sua vita. Conseguito il diploma magistrale, cominciò la sua opera curando l’educazione dei fanciulli della prima infanzia, avvicinando e coinvolgendo, nello stesso periodo, gruppi di giovani adolescenti che indirizzava verso le attività ludico-creative afferenti al C.S.I. Grande trascinatore e uomo sanguigno qual'era, si tuffò ben presto nell'agone politico che lui sentiva quasi come una missione. Per essa rinunciò ad onori personali e financo alla cura dei suoi problemi fisici. Insieme al compagno Elio Salvatore cominciò ad organizzare la sezione genzanese del Partito Socialista che già contava, nella nostra zona, molti simpatizzanti. La sua però non fu solo un'organizzazione di facciata. Egli seppe coinvolgere ogni singolo iscritto alla vita politica, aiutandolo spesso a migliorare la propria condizione sociale. 
Eletto più volte consigliere comunale e, per una volta assessore provinciale al personale, ricoprì spesso incarichi di responsabilità e sfruttando i giusti canali, sempre nel pieno rispetto della legalità, si adoperò per migliorare  e rendere stabile la precaria e in alcuni casi assente situazione lavorativa di molte persone, che altrimenti sarebbero state destinate, nei primi anni ’70, all’onorevole ma triste condizione di emigrante. Nel fare questo, il suo senso di onestà e giustizia lo portò a favorire quasi esclusivamente gente umile che non aveva ancora mezzi di sostentamento sufficienti per una vita dignitosa. 
Molte di queste persone esprimono ancora oggi, verso la sua persona, sentimenti di gratitudine e riconoscenza.
Altro chiodo fisso, per Pierino, fu la tutela degli interessi del proprio paese che amava molto. Quante volte, con la sua Fiat 850, si recava a Potenza per sfruttare ogni provvedimento, ogni legge della nascente Regione Basilicata per favorire la crescita socio-economica di Genzano. Ricordiamo le sue iniziative, alcune realizzate e altre non portate mai a termine ma non certo per colpa sua: l’istituzione del Parco pubblico provinciale, nei pressi della c.d. “Colonia”, nell’intento di preservare un polmone verde dalla possibile e non tanto remota cementificazione sevaggia;l’istituzione di un poliambulatorio, nei pressi dell’attuale Scuola Materna Statale; il progetto con tanto di plastico di una piscina comunale, rimasto lettera morta dopo la sua scomparsa; e infine, come non ricordare, l’evento che ha portato Genzano alle cronache nazionali: l’emissione del francobollo, della serie “Fontane d’Italia”, sulla Fontana Cavallina. E potremmo continuare con molti altri esempi.
Questo era Pierino Scelsi: uomo di fatti e non di chiacchiere. E certamente molto avrebbe ancora realizzato per rendere il suo paese migliore sotto tutti i punti di vista. A noi oggi non rimane che rammaricarcene e ricordarlo con grande affetto.