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lunedì 22 agosto 2011

Uffa


Volevamo goderci in santa pace questo caldo agosto senza parlare di politica, tra la più grave crisi economica del dopoguerra, per alcuni preludio della fine dell’Occidente (tanto il 21 dicembre 2012 ci sarà la fine del Mondo) e l’imminente inizio del campionato di calcio, come da copione all’insegna dell’austerity, ma non possiamo proprio. Lo sappiamo, in molti, anche a livello locale, sarebbero felici se scomparissimo del tutto (politicamente s’intende), così da fare a meno di confrontarsi con noi e per questo, nonostante i sondaggi non siano favorevoli in termini numerici, continuano a non chiamarci nei talk-show televisivi (alla faccia del pluralismo e della democrazia) e a oscurare le nostre iniziative (si veda, per esempio, la raccolta di firme per le 4 proposte di referendum iniziata già da qualche mese e opportunamente taciuta dai media televisivi e della carta stampata). Ma se pensano così di scoraggiarci farebbero meglio e presto a cambiare idea. Questo post è una risposta ad un articolo del giornalista Luca Telese. Chi è costui direte voi? E’ presto detto. Luca Telese, è il conduttore (naturalmente pluralista e democratico anche lui, ça va sans dire), insieme alla Costamagna, del talk show di La7 In onda  nonchè giornalista de Il Fatto Quotidiano. In un articolo su Il Fatto Quotidiano del 19 agosto scorso,Telese spara a zero su Susanna Camusso, segretaria nazionale della CGIL, e sui ministri Sacconi (soprattutto) e Brunetta. I quali vengono criticati ferocemente non perché, Sacconi (e Brunetta), responsabili di scelte disastrose di una politica economica ingiusta e sbagliata, e la Camusso perché, siglando l’accordo del 28 giugno scorso, a queste si è allineata, ma in quanto tutt'e tre socialisti (in realtà sono ex-socialisti ma la sostanza non cambia affatto). E lo sottolinea con evidente disprezzo (Rosy Bindi docet!). 
Della serie:le cose vanno male in Italia perché ci sono i socialisti. 
Di questo passo arriveremo alle liste di proscrizione e alla dichiarazione di illegalità, e conseguente scioglimento d’imperio, del Partito Socialista (chissà perché ci viene in mente, a tal proposito, un particolare periodo della storia d’Italia conosciuto con il nome di Ventennio…). Fedele nei secoli, il buon Luca, alla più becera tradizione antisocialista di stampo staliniano e togliattiano (“nessun concorrente e nessun nemico a sinistra”) del Pci. Già perché ci siamo dimenticati di dire che Luca Telese è il compagno di Laura, giornalista di Studio Aperto, nonché figlia minore di Enrico Berlinguer. 
Alla prossima puntata.

2 commenti:

pasquino ha detto...

Niente paura ragazzi| Il buon Telese è
semplicemente un Don Chisciotte, ben piazzato,che se la prende con i mulini a vento.
Mi fa quasi tenerezza!

Anonimo ha detto...

Quando penso alla differenza tra i giornalisti nostrani e quelli di stampo anglo-sassone mi vien .........da piangere!