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mercoledì 13 giugno 2012

L’opera dei pupi


Vi chiediamo scusa anticipatamente, gentili lettori, per questo post. Il perché è presto detto. Ci ostiniamo a discutere di politica mentre l’Italia è attanagliata da atroci dubbi su chi siano i giocatori omosessuali della Nazionale e se Balotelli debba di nuovo partire titolare o meno alla prossima partita. Di fronte a siffatte drammatiche situazioni, ci rendiamo perfettamente conto che la politica è fuori luogo. Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) noi siamo un partito politico e quindi di politica dobbiamo parlare, non di altro. Ci vogliamo occupare della situazione politica siciliana, che poi è sintomatica di quella nazionale. Raffaele Lombardo, a capo di una “strana” maggioranza (centrodestra più il Pd), ha rassegnato le dimissioni in quanto indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Fra quattro mesi si andrà di nuovo alle elezioni. Come da copione arrivano le prime candidature. Claudio Fava, responsabile siciliano di Sel, Rosario Crocetta e Mirello Crisafulli del Pd (come d’uopo quando si tratta dei Democratici). Partiamo da Claudio Fava. Nulla da dire sulla persona, sul suo straordinario impegno nella lotta alla mafia (che gli ha ammazzato il padre, il giornalista Pippo Fava). Il punto è un altro. Fava, seppur giovane d’età (rispetto all’attuale classe politica) ha già alle spalle una notevole carriera politica. Possibile che all’interno di Sel siciliano non ci siano altre personalità forti sulle quali puntare? Dov’è allora il ricambio della classe politica tanto declamato anche da Vendola e che il paese intero richiede a gran voce? La realtà, lo ribadiamo ancora una volta, è che Sel è una stretta oligarchia. Così come l’Idv. Dove, sempre in Sicilia, si è consumata una lotta intestina tra Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli, con quest’ultimo espulso dal partito dipietrista in quanto reo di essersi candidato alle primarie (poi vinte) del centrosinistra per le elezioni comunali a Palermo, che sarebbe spettata ad Orlando, il capo dell’Idv isolana, un volto nuovo della politica! Ad ogni elezione, sia per Sel che per l’Idv, i volti e i nomi che girano sono sempre gli stessi. Il sospetto è che si predichi bene e si razzoli male. A questo punto dovremmo fare le considerazioni sugli altri due candidati, quelli del Pd. Lo sappiamo, gentili lettori, che parlare del Pd è come sparare sulla Croce Rossa. Ma non è colpa nostra se il partito di Bersani non ne azzecca una. In Sicilia ha poi dato il meglio, pardon peggio, di sé. Il pasticcio sulle primarie alle comunali per Palermo, con le solite spaccature all’interno,  ne è un esempio evidente. Ma è con l’appoggio e la conseguente entrata in maggioranza di centrodestra alla Regione Sicilia(della serie: la coerenza si chiede sempre agli altri mai a sé stessi. Chi ha orecchi…) che il partito di Bersani ha raggiunto la summa della politica. Dopo aver prima appoggiato esternamente Lombardo, per poi entrare in maggioranza e approvare molti provvedimenti della giunta, il Pd ha chiesto la sfiducia del Governatore, abbandonando la nave prima che affondi. E siccome il Pd sa sempre cosa fare, oltre ai due propri candidati, sta pensando di appoggiare la candidatura di Gianpiero D’Alia, principale esponente dell’Udc siciliano. Quando si dice avere le idee chiare! A questo si aggiunga che Rosario Crocetta, altro esponente della lotta alla mafia, è già europarlamentare mentre il senatore Mirello Crisafulli, incurante del partito, si è autocandidato. Dimenticandosi che è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio (di dimissioni o espulsione dal partito manco a parlarne. D’altronde Crisafulli è un vero e proprio “ras” delle preferenze). Ancora una volta il centrosinistra si presenta spaccato. Una pessima opera dei pupi non c’è che dire. Che non promette nulla di buono in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.