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mercoledì 21 dicembre 2011

L’ultimo post


Il Psi ha presentato tre emendamenti alla manovra economica del Governo, in questi giorni in discussione al Senato, chiedendo che vengano presi in esame e votati in aula. Gli emendamenti, presentati dal Sen. Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, riguardano alcuni temi discussi nell’ultima riunione della segreteria nazionale. Il primo emendamento presentato riguarda l’Imu cioè la nuova Ici. I socialisti chiedono, attraverso questo emendamento, che vengano escluse dal pagamento dell’Ici le abitazioni principali che costituiscano l’unica proprietà immobiliare. A questo si aggiunge la richiesta di abrogare l’esenzione dall’imposta per tutti quegli edifici di proprietà di enti religiosi adibiti anche ad attività commerciali (e quindi quelli “non esclusivamente commerciali”). ‘L’esercizio a qualsiasi titolo di un’attività commerciale – si legge nell’emendamento-  anche nel caso in cui abbia carattere accessorio rispetto alle formalità istituzionali dei soggetti e non sia rivolta a fini di lucro, comporta la decadenza immediata dal beneficio delle esenzioni dell’imposta’. In questo modo si cancella un vero obbrobrio creato da questa scellerata definizione (si veda il post “Dio e Cesare”) e si recuperano notevoli risorse finanziarie che potranno coprire (eccome!) i mancati introiti derivanti dall’esclusione per l’abitazione principale delle famiglie italiane. Insomma la seconda richiesta serve per la prima. 
Il secondo emendamento introduce nell’ordinamento il cosiddetto “prestito forzoso”a carico dei detentori dei grandi patrimoni: ‘in considerazione della eccezionalità della situazione economica e tenuto conto della  esigenza di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, ai soggetti che  detengono attività finanziarie di importo superiore a 1milione di euro, è fatto obbligo di sottoscrivere, nella  misura dello 0,5% del patrimonio, titoli del debito pubblico poliennali. Sui titoli è corrisposto un tasso di interesse corrispondente all’indice dei prezzi al consumo applicabile'.
Il terzo emendamento riguarda i costi della politica eliminando la disposizione che consente ai privati, che contribuiscono a favore dei partiti per importi fino a 50.000 euro, di rimanere occulti e, nello stesso emendamento, si prevede per i contributi ai partiti politici la medesima detraibilità spettante alle Onlus.
Con questo ultimo post chiudiamo. Per il 2011 naturalmente. Il prossimo anno saremo di nuovo qui, con le nostre idee e le nostre proposte, sempre aperti al confronto civile e democratico con chiunque voglia farlo.

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