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venerdì 9 dicembre 2011

Il caffè socialista

Il 23 novembre scorso si è svolta l’assemblea congressuale del Psi di Basilicata in vista di quella nazionale dei primi di dicembre a Fiuggi. L’ampia cornice di pubblico ha visto la partecipazione dei massimi rappresentanti di quasi tutte le forze politiche lucane e di numerose compagne e compagni. 
Per la sezione di Genzano erano presenti il segretario cittadino Alessandro Ciola, e il vice-segretario Vito Quagliara. Questa nutrita partecipazione è il segno tangibile che i socialisti non solo esistono ma, malgrado le note vicende iniziate con la stagione giustizialista del 1992, sono lungi dallo scomparire come invece vorrebbero in molti. Gli ottimi risultati conseguiti alle ultime elezioni amministrative lasciano ben sperare per un definitivo rilancio dell’unico partito autenticamente riformista. L’unico partito che sin dalla sua nascita porta con sé i geni della cultura riformista, laica e liberale, così tanto liberale da sorvolare su chi si appropria indebitamente, per finalità propagandistiche o di facciata, dell’aggettivo “riformista”. Una cultura che ha permesso la conquista dei diritti civili e il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del nostro paese. Il riformismo socialista è difesa dei più deboli, è dare più attenzione ai bisogni dei molti e non alle necessità dei pochi, è estendere al maggior numero di persone le libertà individuali e i diritti civili. E’ questa la bussola che indica il nostro cammino. Chi è autenticamente socialista sa che non ci sono altre vie, altri percorsi oltre questo. Il tema principale dell’assemblea, dal titolo “Per amore della Basilicata: svegliamola”,  ha riguardato la situazione della nostra regione. Una situazione non ancora drammatica ma certamente per nulla rosea. Per troppo tempo la Basilicata ha affidato il proprio sviluppo esclusivamente a finanziamenti esterni, prima dello Stato (la Cassa del Mezzogiorno) e poi della Comunità Europea. La conseguenza è che finite o quasi tali risorse finanziare, con la perdita di competitività dell’Italia e con il patto di stabilità, l’economia lucana si è fermata. Per farla ripartire occorre svegliarla con un caffè buono ma anche forte. Un caffè socialista. La cui miscela è fatta di idee e azioni. Innanzitutto noi socialisti siamo convinti che ormai è tempo di una nuova cultura politica che sappia coinvolgere attivamente quella parte di società civile, i giovani e gli anziani, che spesso ne è esclusa. Una politica sempre meno ingerente nella gestione degli enti e delle società. Per questo siamo per un nuovo Statuto che stabilisca, una volta per tutte, se l’Ente Regione deve essere il legislatore e l’ente di programmazione o anche quello di gestione. Di conseguenza proponiamo l’accorpamento di tutti gli enti e le società su cui la Regione è direttamente competente. Per fare un esempio, Acqua SpA con Acquedotto Lucano e SEL, i Consorzi di Bonifica con l’ALSIA. Si ottengono da un lato una maggiore efficienza e quindi, un migliore servizio ai cittadini e dall’altro un minor di spreco di risorse finanziarie. Siamo per la modifica della legge elettorale regionale sulla falsariga di quella per le elezioni provinciali. Questo per dare la possibilità a tutte le aree della regione di poter esprimere i propri rappresentanti in seno al Consiglio regionale. Noi socialisti riteniamo che il ruolo di consigliere sia incompatibile con quello di assessore regionale. Perché bisogna separare nettamente la funzione di indirizzo politico, tipico del Consiglio, da quella di governo, di competenza della Giunta. Sullo sfruttamento delle risorse naturali la nostra proposta è quella di rinegoziare le royalties, troppo squilibrate a favore dello Stato e delle compagnie petrolifere. Inoltre siamo contrari a nuove trivellazioni e favorevoli a riservare ampie aree e comprensori all’agricoltura, al turismo e a piccole attività imprenditoriali e artigiane. Per quanto riguarda lo sviluppo e l’occupazione, la principale priorità, riteniamo che sarebbe meglio passare a strumenti semplici a sostegno dell’occupazione a tempo indeterminato. Bisogna ripensare il sistema degli incentivi alle imprese, non più finanziamenti con contributi a fondo perduto ma finanziamenti integrali basati su linee di credito garantite, e concentrarli sulle piccole imprese (artigiane, agricole, manifatturiere) che rappresentano il tessuto produttivo regionale e nazionale. Infine c’è bisogno di recuperare credibilità della politica e delle istituzioni. Il centrosinistra lucano deve ritrovare la coesione, cogliendo l’occasione della verifica del tavolo regionale per aprire un costruttivo confronto non in merito all’organigramma della nuova Giunta ma sugli obiettivi politico-programmatici. Tutti devono fare un passo indietro, a partire dal Pd. Il quale deve dare l’esempio e dimostrare di essere veramente un partito e non una compagine di leader locali che bisogna “accontentare” occupando tutte le postazioni istituzionali disponibili. Per contro il Pd deve ascoltare e includere anche partiti che sono portatori di grandi culture politiche, dal riformismo socialista ai moderati e a Sel. Solo così si ridà credibilità e autorevolezza alle istituzioni e alla politica. Questo è il caffè che noi socialisti vogliamo offrire per svegliare la Basilicata. A qualcuno, ne siamo sicuri, potrà anche risultare amaro. Ma è così che i veri intenditori suggeriscono di bere il caffè. Per apprezzarlo e gustarlo appieno.


Il servizio del Tgr Basilicata

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