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venerdì 14 ottobre 2011

La vittoria di tutti


Adesso che la fiducia al governo Berlusconi è passata possiamo tirare le somme su queste convulse giornate. Il Presidente del Consiglio è visibilmente sollevato e soddisfatto. Ha incassato una fiducia insperata, malgrado il suo ostentato (e forzato) ottimismo. Noi invece non siamo affatto soddisfatti. 
Il premier è ormai incapace di governare, ostaggio com'è dei suoi cortigiani, che non hanno ancora trovato un altro approdo sicuro, e della Lega (Bossi oggi ha ribadito che si va al voto quando lo decide lui) i quali continuano a tenerlo a galla mentre il Paese va a rotoli senza che nessuno si preoccupi di fermarne la corsa e invertire la rotta. In un comico (ma che di comico ha veramente ben poco) lapsus freudiano Cicchitto ha detto che “noi abbattiamo la crescita”. Insomma un governo alla frutta. E nella migliore tradizione italica che vede in politica nessuno sconfitto, anche l’opposizione, stavolta unita almeno nel votare contro (i programmi vengono dopo...forse), ha vinto. Lo si deduce dalle parole di Dario Franceschini, presidente del gruppo parlamentare del Pd il quale, soddisfatto del voto, ha dichiarato che la maggioranza perde pezzi. Ora, è vero che in politica nulla è scontato, nemmeno la matematica, ma hanno votato a favore della fiducia 316 deputati a fronte dei 314 dello scorso 14 dicembre 2010. A noi risulta, ma possiamo sempre sbagliare per carità, che 316 è un numero maggiore di 314. E se anche ciò che Franceschini afferma fosse vero, quante altre “fiducie” si devono votare affinché questa maggioranza allo sbando cada? 
La Bindi (mica poteva mancare!) se l’è presa (per dirla con un eufemismo) con i radicali che, votando alla prima chiamata, hanno permesso il raggiungimento del quorum necessario per la validità della votazione. 
Ma benedetta donna (non abbiamo ancora capito se ci fa o ci è) quale partito ha permesso ai radicali di entrare in Parlamento? Quale partito ha preferito fare l’accordo solo con l’Idv tra le cui fila militavano Scilipoti e Razzi, artefici del Gruppo dei responsabili che sostiene questo governo? 
E quale partito ha candidato, eleggendolo, Massimo Calearo anche lui fondatore del gruppo suddetto? Queste sono state le geniali scelte, da lei pienamente condivise, fatte nel 2008 dal suo partito, guidato da quella mente politica sopraffina che risponde al nome di Walter Veltroni, da molti detto, chissà perché, anche “Veltrusconi”. Dunque tutti hanno vinto o quasi. 
Già perché c’è uno sconfitto. E’ il Paese, sempre più preda dell’incertezza politica e della crisi economica. Con buona pace dei nostri politici.

1 commenti:

L'uomo qualunque ha detto...

Aiuto!! I nostri politicanti ,tra l'altro, sono pure ciucci in matematica! Siamo messi proprio bene!