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giovedì 16 febbraio 2012

Il ritorno del Gattopardo


Vent’anni fa un uomo politico, grande leader e grande statista, veniva assurto a simbolo di quel terremoto politico-giustizialista conosciuto come Tangentopoli. Solo a lui, nonostante i successi ottenuti sia in campo politico sia in campo economico da Presidente del Consiglio[1], venne riservato, soprattutto da un’opinione pubblica aizzata da chi gli era stato sempre politicamente e personalmente avverso, un trattamento terribile. Il prezzo pagato, a fronte delle reali responsabilità che furono accertate durante i procedimenti giudiziari  e che non erano maggiori rispetto a quelle di altri leader e partiti coinvolti, fu salatissimo. Oltre a subire quello morale, rischiò il linciaggio fisico in una famosa sera in cui la barbarie prese il sopravvento sul rispetto di un essere umano. Un’ inutile, ultima, umiliazione che si poteva e si doveva risparmiare. Troppo tardi avvenne la sua ammissione di responsabilità con la denuncia di un sistema totalmente corrotto[2]. Si pensava che la sua 
(e del suo partito) fine , politica e umana, potesse chiudere definitivamente una brutta e drammatica stagione della politica italiana. Invece, a vent’anni di distanza, siamo a parlare ancora una volta di corruzione nei partiti come se nulla fosse (o meglio è) cambiato. Il caso di Luigi Lusi, senatore del Pd accusato di aver sottratto ben 13 ml di euro quando era tesoriere della Margherita[3] ci riporta indietro nel tempo. La Margherita è stato uno dei due cofondatori del Pd. Dove, nonostante l’espulsione immediata dal partito di Lusi, non sono affatto tranquilli. La vicenda sta passando in secondo piano, a causa del maltempo che attanaglia l’Italia e che occupa le cronache di Tg e giornali. La questione è grave. Oltre all’illecito, l’aspetto più allucinante è che partiti ormai estinti continuino a ricevere contributi dallo Stato. Tra il 2007 e il 2011, questi partiti hanno continuato a percepire cospicui rimborsi elettorali (per qualsiasi elezione) per cinque anni anche se la legislatura ne durava due[4]. Inoltre, i partiti che superano lo sbarramento (laddove previsto cioè per le politiche e le europee), e cioè gli stessi di cui sopra, si spartiscono i soldi dei rimborsi dei partiti che invece non ce l'hanno fatta. Un vergognoso doppio scandalo perpetrato da chi, nel 1992, si ergeva sul piedistallo di una falsa moralità e innocenza. E' il ritorno del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: “bisogna che tutto cambi perché tutto resti com’è”. E’ così è stato. Il caso Lusi dimostra, non essendo né il primo né l’ultimo (è di questi giorni la notizia dell'arresto del vicepresidente del consiglio regionale umbro ed ex-sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, di Rifondazione Comunista, per abuso d'ufficio e concussione), come la corruzione nei partiti non sia stata affatto sconfitta, così come la questione morale non ancora affrontata seriamente[5]. Inoltre la vicenda riporta a galla i limiti e le manchevolezze di un’indagine, Tangentopoli, parziale e poco efficace. Carlo De Benedetti, il proprietario ed editore del quotidiano La Repubblica e  del settimanale L'Espresso, nel libro del giornalista M. Damilano[6] ha affermato: “in quella operazione (cioè Mani Pulite ndb) il PCI è stato protetto, perché sia Borrelli che D’Ambrosio volevano distruggere un sistema di potere, non tutti i partiti, non la politica”. 
Non sappiamo se le cose siano andate così come afferma De Benedetti. 
Certo, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.




[1] Per quanto riguarda quelli politici ricordiamo il caso Sigonella, uno degli esempi più lampanti. Per quelli in campo economico, riportiamo qualche stralcio delle considerazioni finali del Governatore Carlo Azeglio Ciampi (certamente non un craxiano nè tantomeno un socialista) alla 93a assemblea della Banca d'Italia “ ...Nel 1986 si sono concentrati i frutti di una azione tenace e di tendenze positive come non era più avvenuto da quando la prima crisi petrolifera, unendosi a squilibri interni, serrò l'economia italiana nelle strette dell'inflazione e ne minò la possibilità di sviluppo. La produzione e soprattutto la domanda interna hanno accelerato la crescita al 2,6% dell'una, al 3,2% dell'altra; il fabbisogno statale è stato contenuto entro i 110mila miliardi, al netto degli interessi e delle regolazioni di debiti pregressi è sceso da 46.000 a 36.000 miliardi di lire. Soprattutto  l'inflazione è stata piegata. Quei progressi sono stati il risultato ultimo dell'azione del Governo, che si oppose alla deriva a cui, all'inizio degli anni '80, i prezzi e il sistema produttivo stavano abbandonandosi e che affrontò le cause interne all'inflazione. L'economia italiana è stata sottratta a squilibri irreparabili. L'ampliarsi del disavanzo pubblico veniva contrastato, la politica delle tariffe e dei prezzi amministrati cercava di contemperare le esigenze allocative e distributive con quella di non alimentare l'inflazione."


[2] In un drammatico discorso alla Camera dei Deputati il 3 luglio 1992, in cui chiamò a correità tutti i partiti. Ne diamo lo stralcio più significativo: “ Tutti sanno del resto che buona parte del finanziamento politico è irregolare o illegale. I partiti, specie quelli che contano su apparati grandi, medi o piccoli, giornali, attività propagandistiche, promozionali e associative, e con essi molte e varie strutture politiche operative, hanno ricorso e ricorrono all’uso di risorse aggiuntive in forma irregolare o illegale. Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’Aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro.”. 
L’Aula rimase in un assordante silenzio. Nessuno si alzò.

[3] Sembra per finanziare il Big Bang di Matteo Renzi, oltre che per arricchimento personale.

[4] In dettaglio ecco le cifre (fonte: La Repubblica)
I Ds tra il 2008 e il 2011 hanno percepito in totale 32.312.974€. Il partito chiuse nell’ottobre 2007;
La Margherita, anche esso chiuso nell’ottobre 2007,  tra il 2008 e il 2011 ha ricevuto 21.562.353€;
Forza Italia, chiuso nel novembre 2007, ha percepito quasi 100ml di €;
An, chiuso nel 2009 (ma già nel 2008 si presentò alla elezioni sotto il simbolo del Pdl), ha percepito quasi 60 ml di €;
Uniti nell’Ulivo chiuse dopo la caduta del governo Prodi. Ma continuò a percepire i rimborsi. In totale furono circa 52 ml€, finiti nelle casse di Ds e Margherita che gli avevano dato vita;
Infine la Sinistra Arcobaleno (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica e Verdi) che si presentò solo alle elezioni del 2008 (e poi si sciolse). In totale, dal 2008 al 2011, i partiti che ne facevano parte hanno incassato, complessivamente, circa 7.108.000€


[5] Persino i Radicali! L’ex tesoriere del partito, Pasquale Quinto, è stato condannato a 10 mesi di reclusione per appropriazione indebita e aggravata dalle casse del partito.

[6] Eutanasia di un potere – ed. Laterza 2012










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